Calcio, la Serie B premia «i buoni». Finalmente parte il «cartellino verde»

ROMA - Da venerdì, con l’anticipo di Serie B Spezia-Bari, inizia (in ritardo, visto che il progetto era stato annunciato per settembre) la stagione del «cartellino verde», cioè della «sanzione al contrario», quella per i buoni: gli arbitri, a fine partita, lo assegneranno ai protagonisti di gesti di fair play. 

L’iniziativa della Lega di Serie B guidata da Andrea Abodi è realizzata in collaborazione con l’Associazione italiana arbitri (Aia) e ha «un valore esclusivamente simbolico ed è finalizzato a premiare gesti non ordinari, ma speciali ed esemplari».

Il tema del rispetto
Il progetto intende riportare al centro dell’attenzione tematiche «sensibili»: il rispetto, la cultura sportiva e la responsabilità sociale. Arbitro e collaboratori, attraverso uno specifico modulo fornito dalla Lega e consegnato al delegato di Lega presente in campo, potranno assegnarlo al tesserato calciatore, allenatore o dirigente, a seguito di un gesto o un atto sportivo di fair play straordinario, manifestatosi nel corso dell’incontro, eventualmente anche a sfavore degli interessi propri e della propria squadra.

Marginalizzare gli aspetti e i comportamenti negativi
La proposta è del Comitato Etico (composto da Marino Bartoletti, Chantal Borgonovo, Gianfelice Facchetti, Mogol ed Emiliano Mondonico). Il «cartellino verde» ha come obiettivo anche quello di riconquistare spazi di informazione sotto il segno del rispetto, cercando di marginalizzare gli aspetti e i comportamenti negativi che troppo spesso determinano un giudizio sommario e superficiale nei confronti dell’intero movimento e di questo sport, al di là delle responsabilità individuali.

Episodi fuori dall’ordinario e non programmati
Abodi ha spiegato che lo spazio ai comportamenti virtuosi è «per sottolinearne il carico educativo ed emulativo, perché tutto quello che accade di positivo ha enorme riflesso anche nella mente dei tifosi». Il presidente dell’Aia - Associazione italiana arbitri - Marcello Nicchi ha inoltre segnalato che gli episodi in questione avranno la caratteristica di «essere fuori dall’ordinario, non programmati e meritevoli di essere portati all’attenzione».

Il precedente voluto dalla Fiorentina
Un piccolo precedente italiano, anche se su iniziativa di una sola squadra, fu , nel 2013, il «cartellino viola» voluto dalla Fiorentina per promuovere il fair play nel calcio. Uno dei primi fu assegnato a Simone Farina, l’ex giocatore del Gubbio che aveva denunciato un tentativo di combine rifiutando 200.000 euro per arrangiare il risultato di una partita con il Cesena.

fonte corriere.it

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