Bundesliga: L’arbitro si stufa delle proteste e lascia il campo


LEVERKUSEN (Germania) - Gli arbitri stanno cambiando e l’evoluzione è arrivata a un punto di svolta al minuto 64 di una partita di Bundesliga: Bayer Leverkusen-Borussia Dortmund, una sfida buona come un’altra per perdere la pazienza e cambiare un ruolo. 

L’arbitro muto interprete delle regole non esiste più, l’arbitro impermeabile, robotico tutto gesti plateali e soffi nel fischietto è stato archiviato e anche se le immagini di questa ribellione sono a tratti comiche si portano dietro un cambiamento culturale notevole. Da inquadrare, ma non da buttare. Etichettarlo come sfogo è possibile solo che forse non siamo davanti a un raptus, ma una trasformazione. 

Escono fuori anche i colleghi; come il pifferaio magico e dietro a lui, nel tunnel, lo segue pure tutta la squadra perché non si può giocare senza arbitro e dietro ai titolari pure le riserve e i dirigenti perché nessuno ci capisce più nulla. E Rudi Voller, direttore sportivo del Leverkusen è furioso per il gol subito, per il caos, per i danni e non sa più a chi dirlo. 

Difficile stabilire se si tratta di istanti di anarchia o sublime rivincita: non si può andare avanti se manca chi stabilisce le regole. Zwayer in quei 9 minuti inediti ha detto ai due capitani che la partita sarebbe ricominciata solo se Schmidt si fosse accomodato in tribuna. Quando è successo il match è ripreso, il risultato si è fermato sull’1-0 e l’attenzione pure. Un colpo di testa o un colpo di mano?  

L’arbitro non dovrebbe essere il protagonista però anche la frase fatta «meno si vede, meglio lavora» ha fatto il suo tempo. Per non farsi notare ha bisogno della collaborazione dei calciatori, se sbaglia insultarlo allo sfinimento non può essere una soluzione. Anche stizzirsi e andarsene sa più di capriccio che di risposta però è un segnale. L’arbitro pensa, interpreta, non è un manuale ambulante, ha dei difetti, fa degli errori e pure delle scelte. Ha bisogno, e presto avrà, di fare affidamento sulla tecnologia più di quanto succede oggi e si prepara a interpretare il mestiere con un altro stile. Può decidere di interrompere una partita se sente i buu dalla curva, potrebbe anche decidere di non incattivirsi in fasi delicate che meritano più comprensione, può stabilire quando è abbastanza e anche interrompere il gioco. Persino incastrare il giocattolo. Un’ovvietà e insieme una novità. 

fonte lastampa.it

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