Lo sport al servizio dei giovani

ROMA - Si è chiuso stamane presso il Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi l’incontro “+SPORT. Fare bene il bene. Lo sport al servizio dei più piccoli”, che il Csi ha proposto innanzi a 160 dirigenti per proseguire e approfondire la riflessione e condivisione sui vari ambiti di impegno e di azione, con particolare riferimento all’infanzia e all’adolescenza. 

Nei due giorni di lavori in cui sono stati proposti diversi interventi ed una serie di approfondimenti  a cura delle varie Aree della Presidenza nazionale Csi, si è parlato di politica sportiva questa mattina nel workshop “Coni, Fsn ed Eps al servizio delle politiche giovanili”, moderato dal vicepresidente nazionale, Marco Calogiuri. Assieme al numero uno del Csi, Vittorio Bosio sono intervenuti il Segretario Generale del Coni, Roberto Fabbricini, il Presidente Nazionale Us Acli, Marco Galdiolo, ed il Presidente Nazionale Uisp, Vincenzo Manco. 

“In questo momento economico difficile per tutti, di contrazione delle risorse, occorre andare in una direzione facendo ricorso al buon senso – ha detto il segretario del Coni, Fabbricini - Nel quadro generale del Coni le Federazioni hanno preminenza per le prestazioni di alto livello, di cui il Coni detiene la titolarità ma anche gli enti di promozione sportiva e l’impegno nel tessuto sociale che essi rappresentano viene considerata. Personalmente credo che attualmente gli enti di promozione siano troppi, ve ne sono alcuni con obiettivi troppo discordanti dalle finalità statutarie. Proseguirà per riportare serenità il dialogo e la dialettica tra Coni ed Enti. Non faccio promesse ma la piattaforma creata è la base di partenza del cammino intrapreso. Le Olimpiadi a Roma? Sappiamo che in modo brutale ci è stato interrotto il percorso della candidatura. Il maggior dispiacere è stato rilevato nel modo con cui si è chiusa la mozione di sfiducia del Comune capitolino. Sentirsi dire “abbiamo evitato una truffa” è una frase che rimandiamo al mittente. Voglio difendere gli 11 milioni di italiani che fanno sport, tra cui tantissimi volontari, le famiglie che ci affidano i propri figli. Che non si facciano i Giochi Olimpici a Roma, ma non chiamateci truffatori!”

“Sulla strada del dialogo ci sarà sempre il Csi – ha dichiarato Bosio – anche in questo periodo in cui anche solo fra gli enti c’è concorrenza spesso sleale. Esistono sul territorio delle difficoltà anche con alcune federazioni. Ritengo che per il bene dello sport - in particolare quello giovanile che al Csi sta più a cuore - il Coni debba trovare, come sta facendo, un tavolo di mediazione. Noi non smetteremo di fare ciò che facciamo, e vorremmo ci sia data la possibilità di farlo in maniera serena. Il dispiacere maggiore è che ci vadano di mezzo i ragazzi”. 

In scia il presidente Uisp, Manco: “Confrontiamoci sul cambiamento. Non possiamo sottrarci, visto il riconoscimento come Aps, ad agire su certe fasce di età giovanili per permettere di far crescere nuovi cittadini, ripartendo dai valori etici: lealtà, correttezza, trasparenza. Il mondo sportivo è si o no un’ importante agenzia educativa? Vogliamo metterci in gioco, incrociandoci con il Coni su un sistema di premialità, in modo trasparente”. 

Anche Galdiolo rilancia: “O si riconosce una volta per tutte la nostra identità di enti, o meglio di associazioni di promozione sportiva e sociale, o saremo sempre dei corpi estranei. Non possiamo rimbalzare ogni volta a chiedere da una parte al Coni e dall’altra al Ministero. La sfida educativa che ci lega non è solo quella sulla possibilità di chiamare campionati italiani le nostre manifestazioni ma magari sul ricreare luoghi di sport, all’interno di impianti sportivi del Coni e proporre certe attività sociali, non squisitamente rivolte alla performance, ma all’aggregazione. Spero che questa sia solo una tappa del cammino”

fonte csi-net.it

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