Mondiali Russia 2018: si comincia il 14 giugno con Russia-Arabia Saudita

MOSCA - Vedove inconsolabili e vedove allegre. Le prime continueranno a versare lacrime amare per l'eliminazione dell'Italia, unica assente alla fase finale tra quelle che in passato hanno vinto almeno una volta la coppa del mondo. Quelle allegre invece, archiviata indecorosamente l'era Ventura con un piantarello di circostanza, si godranno la più grande festa calcistica del mondo. Al Cremlino lo sguardo gelido di Wladimir Putin, un po’ più caldo del solito vista la circostanza e la presenza di miti del calcio –su tutti Pelè e Maradona-, ha aperto ufficialmente i lavori di Russia 2018. Si parte il 14 giugno con Russia-Arabia Saudita: in un panorama sempre affascinante, proprio nella gara inaugurale c'è una certa mancanza di appeal. Abituati a partenze tipo Brasile-Croazia (all’ultima rassegna), la notizia stavolta è statistica, con la prima asiatica a giocare una gara inaugurale. Bel sorteggio complessivo comunque per i padroni di casa, che a fronte di una Nazionale che delude da parecchio tempo, dovranno duellare anche con Uruguay (la più forte del girone) ed Egitto. Buone possibilità di passare insomma.

"E' stata una fase di qualificazione intensa e il nostro paese attende il momento d'inizio di questa competizione: la ospiteremo al massimo livello d'impegno possibile. Sappiamo ospitare i nostri amici, la nostra ospitalità è famosa. Siamo orgogliosi che tocchi a noi", ha detto Putin.

Miroslav Klose, impeccabile nel suo smoking, ha restituito la Coppa del Mondo conquistata dalla Germania nel 2014 nella finale di Rio contro l'Argentina. In platea, il ct tedesco Joaquim Loew, se la guardava con la segreta speranza di rimetterci sopra le mani. La Mannschaft innanzi tutto chiarirà l’effettiva forza della Svezia giustiziera dell’Italia: insieme alle due europee, Messico e Corea del Sud. Un motivo di pressione sulla Germania è quello di dover vincere il girone e sperare che il Brasile faccia altrettanto (per i verdeoro Svizzera, Costarica, e Serbia, mediamente tosto): se le cose andranno secondo logica, le due regine del calcio mondiale (9 titoli in due) non si potranno più incontrare fino all’eventuale finale.
Parecchi i cerimonieri. Il più pimpante Gary Lineker, ex capocannoniere a Messico '86: "È bello avere un po' d'Italia in questo mondiale", la presa in giro a Fabio Cannavaro. E per Maradona, ricordando uno degli episodi più famosi della storia del calcio: "Sei sempre stato bravo con le mani".

Non esiste un vero girone di ferro. Quello con la lega più tosta ce l'ha dell’Argentina: i sudamericani esordiranno con l’Islanda (prima assoluta), poi incroceranno Croazia e Nigeria. Dura, con la prospettiva ulteriore di rischiare negli ottavi la Francia, che a sua volta se la vedrà con Australia, Perù e Danimarca (media difficoltà). Possono sorridere Belgio e Inghilterra, sorteggiati con Panama (altra prima storica) e Tunisia, mentre il girone H è il classico in cui tutti riescono ad essere ottimisti ed al tempo stesso preoccupati: Polonia, Senegal, Colombia e Giappone. Tra l'altro il raggruppamento è l'unico a non presentare una squadra in passato campione del mondo.

Abbiamo lasciato per ultima la temutissima mina vagante, la Spagna: se la è beccata il Portogallo campione d’Europa di Cristiano Ronaldo e Fernando Santos, il ct sapiente dall’aspetto malinconico, ancora più languido appresa la notizia del derby iberico. Angoscia mitigata dall’arrivo nel gruppo di Marocco e Iran, espressioni calcistiche comunque da non sottovalutare ma che, almeno sulla carta, lasciano dormire decentemente.

GIRONE A: Russia, Arabia Saudita, Egitto, Uruguay
GIRONE B: Portogallo, Spagna, Marocco, Iran
GIRONE C: Francia, Australia, Perù, Danimarca
GIRONE D: Argentina, Islanda, Croazia, Nigeria
GIRONE E: Brasile, Svizzera, Costa Rica, Serbia
GIRONE F: Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud
GIRONE G: Belgio, Panama, Tunisia, Inghilterra
GIRONE H: Polonia, Senegal, Colombia, Giappone

fonte repubblica.it

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