La nazionale riparte da Mancini: “Orgoglioso di fare il Ct, voglio riportare in alto l’Italia”

ROMA - La Nazionale riparte da Roberto Mancini: il neo Ct, 52° allenatore di una storia lunga 108 anni, farà il suo debutto sulla panchina dell’Italia il 28 maggio a San Gallo in occasione dell’amichevole con l’Arabia Saudita, primo di tre test che vedranno la Nazionale opposta a Francia (1° giugno a Nizza) e Olanda (4 giugno a Torino). Questi i primi impegni in vista dell’esordio di settembre nella Nations League, mentre a marzo sarà la volta delle qualificazioni per l’Europeo itinerante del 2020 che si aprirà proprio in Italia, a Roma.

Dopo aver firmato ieri sera il contratto che lo lega alla Nazionale, oggi il Ct è stato presentato alla stampa a Coverciano alla presenza del commissario straordinario della FIGC Roberto Fabbricini, dei sub commissari Alessandro Costacurta e Angelo Clarizia, del direttore generale Michele Uva e del team manager Gabriele Oriali.

“Abbiamo avuto questo impegno così importante di cercare la guida della Nazionale – ha dichiarato in conferenza stampa Fabbricini - a cui chiedevamo in primis una voglia smisurata di sedere sulla panchina azzurra, una spinta interiore, una persona di grande competenza tecnica, e questa è la soluzione migliore tra le migliori. E' un impegno che Mancini svolgerà bene: oltre ad essere un grande calciatore è stato seduto su panchine importanti, vincendo trofei ovunque sia andato".

Il commissario straordinario ha ringraziato Luigi Di Biagio, che dopo aver guidato la Nazionale in occasione delle amichevoli con Argentina e Inghilterra tornerà sulla panchina dell’Under 21 in vista del Campionato Europeo che l’Italia ospiterà nel 2019: “Ha dimostrato grande correttezza e competenza, creando un bellissimo clima. Ora torna all'Under 21 per un Europeo che speriamo ci schiuda di nuovo le porte dei Giochi Olimpici”. Dopo aver ringraziato per il grande contributo dato in questi mesi e che ha portato all’accordo con Mancini i due sub commissari Costacurta e Clarizia, il Dg Uva, i componenti tecnici del commissariamento De Nigro e Proto, l’avvocato Ghisi e aver sottolineato l’ottimo lavoro svolto dal team manager Gabriele Oriali, che continuerà ad essere parte integrante dello staff della Nazionale, Fabbricini ha lanciato un appello per sostenere la Nazionale Femminile, che l’8 giugno a Firenze affronterà il Portogallo con l’obiettivo di conquistare una qualificazione alla fase finale di un Mondiale che manca ormai da vent’anni: “Chiedo una chiamata alle armi. Sarei felice se l'8 giugno qui a Firenze ci fosse la presenza e il supporto di stampa e tifosi per la Nazionale Femminile, sulla quale abbiamo fatto un ottimo lavoro, che ritengo sia incontrovertibile”.

"Diventare Ct è motivo d'orgoglio – ha esordito Mancini nella sua prima conferenza da Commissario Tecnico - e penso sia la massima aspirazione per ogni allenatore. Sono tanti anni che alleno, questo era il momento giusto, dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, per fare qualcosa per la Nazionale. Il mio rapporto con la Nazionale è durato tantissimo, ho avuto tre Ct diversi come Bearzot, Vicini e Sacchi. Vorrei riuscire a riportare l'Italia dove merita, sul tetto del mondo e sul tetto d'Europa. Non sarà semplice, c'è da lavorare molto, ma penso che possiamo farcela. Dovremo riavvicinare la Nazionale ai tifosi. È difficile che un Ct metta tutti d’accordo, ogni tifoso vede il calcio a modo proprio, per unire bisogna vincere un trofeo importante”.

Detto che parlerà con Buffon e De Rossi per capire quali siano le loro intenzioni e che le porte della Nazionale sono aperte per tutti, il neo Ct ha risposto ad una domanda sulla convocazione di Mario Balotelli: “Giocatori in Italia ce ne sono tanti, anche in momenti che pensiamo siano difficili si possono trovare giocatori di qualità. Con Balotelli ci parleremo e probabilmente lo chiameremo, vorremmo rivederlo come agli Europei con Prandelli”.

All’inizio della prossima settimana è in programma il primo raduno dell’era Mancini: “È difficile dire come giocheremo, voglio vedere alcuni giocatori che non conosco bene, ma mi adatterò alle loro esigenze e qualità per decidere cosa sarà meglio per la squadra. È importante che i giocatori che arrivano in Nazionale tirino fuori i loro sogni”. Ci sarà spazio per i giovani perché solo attraverso solide fondamenta si può assicurare all’Italia un futuro migliore: “Dovremo pensare anche a costruire una squadra per i prossimi anni, per cui l'età conterà. Il Ct ha l'obbligo di stare vicino alle Nazionali giovanili, ma ogni squadra ha il suo allenatore e non disturberò il lavoro dei colleghi, che stanno facendo benissimo”.

fonte figc.it

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